Le Reliquie
Con l’eccezionale avvenimento della “Elevatio et Translatio Corporis” l’eremita veniva proclamato Santo ed elevato agli onori degli altari il 28 agosto 1221.
Quale dono incommensurabile della glorificazione dell’eremita e su esplicita loro richiesta, agli abitanti di Tufara fu consegnato il braccio destro del Santo; altre reliquie furono concesse ai tre vescovi e alle popolazioni circostanti. Le ossa rimanenti sono state custodite nella chiesa del monastero ed in seguito, nel 1541, trasferite nella Chiesa matrice di San Bartolomeo in Galdo, come risulta da una iscrizione latina che ancora oggi si può leggere nello stesso tempio.
Dopo una serie di ricognizioni susseguitesi nel corso dei decenni, sulle ossa del Santo, le reliquie di San Giovanni Eremita furono affidate alle comunità di Tufara, Foiano Valfortore e San Bartolomeo in Galdo.
A Tufara fu concesso il braccio, che, tuttavia, subì il furto nel 1973. In seguito, su concessione del clero di San Bartolomeo in Galdo, il popolo di Tufara ottenne la restituzione di un’altra reliquia, oggi custodita in una una teca d’argento, raffigurante il braccio, simile a quella trafugata.
A Foiano Valfortore fu assegnata la reliquia della mascella, che è conservata in una statua del busto del Santo.
A San Bartolomeo in Galdo, furono affidate, infine, il cranio e le altre ossa, che sono conservate in una statua mezzo busto d’argento. La statua fu realizzata, come si evince dalle diciture incise lateralmente, al tempo della peste del 1656 con le offerte dei fedeli, per iniziativa dell’allora Vescovo di Volturara, Marcantonio Pisanelli.
Museo dedicato a San Giovanni Eremita – Tufara(CB) – Grafiche Faioli