Il Codice Vaticano Latino 5949
Un documento fondamentale per la ricostruzione della storia del Monastero del Gualdo Mazzocca, fondato da San Giovanni Eremita, è un “libro monastico” catalogato come “Codice Vaticano Latino 5949” , che si conserva tuttora nella biblioteca Apostolica Vaticana.
Il Casamassa ha accertato che il codice proviene dal Monastero del Gualdo dove era stato anche scritto. A tale scoperta egli pervenne attraverso una nota scritta ad inchiostro rosso sul margine destro del foglio 105 V che riporta, con parole abbreviate “ET S. IOH. IS HER. ET CO.F.” il nome di un santo eremita Giovanni che, nessuno tra gli studiosi che avevano avuto modo di occuparsi in precedenza del Codice stesso, era riuscito ad identificare. Il Casamassa, con rigorose argomentazioni, dimostrò che “il santo eremita Giovanni di cui si fa menzione nella nota marginale del Cod. vat. lat. 5949, altri non era – né può essere – che il fondatore e primo priore del Monastero di S. Maria de Gualdo Mazzocca…”
Egli, inoltre, risalendo alla provenienza del Codice, accertò che era stato scritto a Mazzocca nello scriptorium del Monastero a cominciare dal periodo 1195 – 1203, durante il priorato di Giovanni da Porcara, lo stesso che aveva incaricato il monaco Giacomo di scrivere la Vita dell’Eremita.
Il Codice restò in uso per oltre tre secoli passando poi, verso la fine del 1500, alla biblioteca Vaticana. Il prezioso manoscritto, oltre ad essere fonte documentale di moltissime notizie, ed essere prezioso per il pregio della scrittura e delle artistiche decorazioni a colori eseguite dall’amanuense Eustasius e dal miniatore Sipontinus, tra i più famosi in Europa, del tempo, include la Regola di San Benedettina e riporta un plurisecolare necrologio, grazie al quale si è ricostruita la serie dei Priori e degli Abati del Monastero.
Museo dedicato a San Giovanni Eremita – Tufara(CB) – Grafiche Faioli